Nessuno!
Ma proprio nessuno.
Di certo non mia mamma che per la vigilia di Natale mi regalerà la famigerata trousse contenente saponi e dopobarba.
Di certo non mia suocera che, nonostante sappia cucinare i broccoli divinamente, per la vigilia di Natale mi regalerà la famigerata trousse contenente saponi e dopobarba.
Il mio migliore amico? Quello giusto gli auguri: avaro com'è sarà stato lì a quantificare il valore della CO2 emessa per esprimere i suoi auguri appunto.
I miei figli? Appongono la loro firma incerta su biglietti di auguri di altre festività. (Però almeno strappano una risata)
Mia moglie o la tua fidanzata - perché dovrebbe farmi un regalo la tua fidanzata? - ci provano, è vero ma... Appunto ma...
Capita allora che mi affacci dalle parti di quel sito lì, più ché altro per curiosare proprio come farei durante un sabato pomeriggio passeggiando per vie commerciali e subito, senza neanche avere il tempo di pensare mi viene rivolta una domanda: cosa stai cercando?
Come a dire: se hai digitato per arrivare sin qui qualcosa ti servirà di sicuro.
Ma non posso avere un attimo di sbandamento che la vetrina delle offerte speciali ammicca cercando di sorprendermi con un bollitore per le marmotte o della trippa al sugo a buon mercato.
Ma no. Non posso cascarci così e lui, Amazon questa entità impalpabile che riesce a carpire le necessità della mia anima soffiando sulle (mai) sopite braci del desiderio, sapendo che quella roba lì potrebbe non essere di mio gradimento fà: ma lo sai che ci sono dei prodotti simili a quelli che hai già visto? Non è che gli vorresti dare un'occhiata?
Ma se sono simili, mi dico, non sono quelli che voglio e allora eccola lì a fare capolino, l'ispirazione presa dalla tua lista desideri, perché sai di averne una - pure di più - allora perché non riprendi da dove hai lasciato? O perché non consideri altri articoli?
Non dirmi, povero che non Sei altro che non hai ancora installato i dash button.
E quando meno me lo aspetto ecco la folgorazione: ho l'improvvisa necessità di avere un caricabatterie USB con dinamo, tre segnalibri, un Kindle paperwhite, guanti da sci, e quindici confezioni di sapone per la lavastoviglie.
Metto oggetti nel carrello, tolgo oggetti dal carrello, sposto nella lista desideri, salvo per dopo, riaggiungo al carrello...
È un'esperienza stancante e bruciante al tempo stesso: così tante cose da acquisire e così pochi soldi.
Alla fine logica e sconsolazione si danno la mano e sì, lasciano cedermi alla tentazione di acquistare con un click purché nel carrello ci sia qualcosa di utile come un ombrello in agosto.
E quando a casa arriva lo scatolone col sorriso sono felicissimo di aprirlo pur sapendo che non smaltirò mai quei 23 flaconi di bagnoschiuma e dopobarba
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