Sono stato a fare un giro qui a Central Station.
Bel posto, davvero.
Peccato puzzi di chiuso.
Ogni tanto qualcuno cerca di dare una rinfrescata ma non tutti sono d'accordo.
Meglio allora uscire fuori e passeggiare per quell agglomerato urbano che intorno alla stazione ci è nato e che un tempo si chiamava Tel-Aviv
Di certo in questa zona c'erano degli aranceti; oggi invece ci sono strade, case e negozi.
Il mio preferito è quello de Il libraio; così pieno di ciarpame e antiche pubblicazioni. Ci ho fatto una capatina e ho comprato un paio di vecchi romanzi pulp che cercavo da tempo.
Sono andato a sfogliarli sulla panchina che si trova Sotto le gronde dove si incontra chi vuole amoreggiare senza dare troppo nell'occhio.
Mi son però sentito in imbarazzo a stare così, in mezzo a tutti questi giovinastri pieni di ormoni - che sembrano fare a meno del deodorante - perciò mi sono rintanato nel locale di Miriam.
Qui ho assaggiato un drink locale - perdonatemi non ricordo il nome - e ho conosciuto il nipote della donna: Kranki.
Un bambino davvero fuori dal comune; ha occhi così colorati da sembrare finti. Peccato parli da solo.
La mia giornata è stata infine contornata da strani incontri con Robotnik mendicanti, preti artificiali, e vampiri spaziali. Almeno così mi hanno indicata quella poveretta che magari invece è solo un pochino eccentrica.
Dovesse capitarvi fatelo un giro per Central Station; ne vale la pena.
Central Station
Lavie Tidhar
Acheron
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