Ammazza com'è bello a vedersi 'sto libro tra gli scaffali del negozio.
Bello, grosso, che quando lo tocchi ti scorre già un brivido lungo la schiena tanto coinvolge ogni senso.
Solo la vista resta basita da un prezzo che, glielo dico francamente signora mia, è altino.
E io con quei soldi sa quante cose avrei comprato in frutteria?
Sì lo so; le ho viste pure io le ciliege a un prezzo esorbitante ma che che dobbiamo fare?
Comunque alla fine l'ho comprato: trovato all'usato a un prezzo più che interessante e meno costose dei su menzionati frutti.
Nonostante il sottotitolo mi abbia avvisato che si tratti di racconti da un certo mondo detto della Prima Legge, non è che mi sia interessato alla faccenda più di tanto.
So dell'autore che è il portatore di questa nuova fantasy spregiudicata in cui immancabilmente c'è un bastardo senza gloria a cui alla fine ti affezioni e che ha scritto una serie di saghe a cui non darò mai adito.
Ovvio che questa raccolta voglia in qualche modo - forse e mi perdonino coloro che ne hanno letto gli altri lavori - ampliare il mondo a cui si riferisce nonostante ciò è leggibilissima senza stare lì a impegnarsi con gli altri volumi della saga.
C'è qui tutto quel che serve per disegnare una piccola geografia di questo mondo fantastico e una sua storia - i racconti si svolgono lungo un certo arco temporale anche senza essere connessi tra loro - con connessioni lasche che di quando in quando ti fanno pronunciare un mentale Ahpperò! di apprezzamento.
Dettaglio gustoso che impreziosisce il tutto è l'insieme di storie in cui a farla da protagonisti sono una coppia di personaggi; la ladra Shevadie e la sua compagna d'arme Javre Leonessa di Hoscop, che ne vivono e combinano di ogni tipo ricordando altre coppie letterarie del genere.
Lettura molto gradevole.
Tredici lame. Racconti dal mondo della prima legge -
Joe Abercrombie
Mondadori
Leggeteli!
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